EVVIVA IL GNOCCO FRITTO, PER CHI L’HA MANGIATO … GLI ALTRI RIPROVERANNO!

Alla Club House, gnocco fritto e cavallette!

23/12/2016 Ciao a tutti. Oggi non si parla di basket, ma cerchiamo di raccontare parte della serata alla Club House, già ben inquadrata da coach Zanetti. Grande fermento in tutto il mondo CUS pallacanestro per la superfesta di Natale. Mi ha fatto piacere conoscere tanti genitori di quei ragazzi di cui prenoto le famigerate visite mediche. Io sono nato a Reggio Emilia (patria del gnocco fritto), ed ero sinceramente molto curioso di assaggiare quello dello chef della Club House che è stato definito da qualcuno migliore di quello degli emiliani (non so da chi). La serata però è iniziata con tante portate di gnocco e affettati, ma con una quasi rissa per accaparrarseli e qualcuno che rimaneva puntualmente a secco. Non mi sono preoccupato, non mi metto certo a sgomitare per portare via a dei ragazzini del gnocco. Il gnocco fritto è solitamente momento di grande convivialità e di altrettanto grandi abbuffate, prima o poi sarebbe arrivato anche il mio turno. E invece ho continuato a vagare con il piatto in mano per quasi un’ora, fermandomi a chiacchierare con il gruppo “piatti vuoti”, tra l’altro tutti in piedi a differenza del resto dei commensali (il bolognese Mingardi ci avrebbe definiti “sfighèe”). E’ iniziata ad arrivare anche la pasta … il primo vassoio è letteralmente evaporato, un ragazzo degli allievi, mio vicino di vane code, ha esclamato: “serata imbarazzante”. Ma qualcuno ha iniziato a preoccuparsi per il sottoscritto (la cui espressione iniziava probabilmente a ricordare gli episodi del libro Cuore): chi mi offriva una fetta di mortadella (a Verona “bondola” o “bologna”, ndr), chi mi procurava un piatto di riso, addirittura una ragazzina con 3 o 4 pezzi di gnocco nel piatto, me ne ha offerto uno, che ho prontamente rifiutato, ancora nella speranza di potermi sedere con calma a mangiarlo in completa tranquillità … niente da fare, iniziava a girare addirittura la voce che, nonostante svariati chili già fritti, il gnocco fosse finito … nooooooooo … vado subito a chiedere ragguagli al gigante buono dietro al bancone che mi conferma la notizia della fine del gnocco. Non so che faccia ho fatto, ma il gigante va in cucina e trova clamorosamente su un vassoio gli ultimi 2 pezzettini di gnocco avanzati e me li regala. Corro trionfante a cercare le riserve di mortadella che avevo accantonato e li imbottisco, che strano, il gnocco in piedi, mi sembra quasi dolce, mi ricorda un krafen, poi con la mortadella (che si mangerebbe con il gnocco al forno, prelibatezza non ancora emigrata a Verona), ci vorrebbe il crudo … che polemico che sono!!! … hai avuto i tuoi 2 pezzettini, accontentati! No comment, sicuramente tornerò alla Club House per assaggiare il gnocco in altre condizioni. Nel frattempo una santa mamma si mette a distribuire pasta e riso, ne approfitto per acchiappare un piatto di pasta, un papà mi redarguisce bonariamente dicendomi di non farmi vedere a mangiare la pasta che sarebbe riservata ai ragazzi, mentre io avrei diritto solo al riso, cerco di fargli capire che sarei ancora in credito col ristorante in termini di cibo.  Perdo il conto dei piatti di buon riso mangiati, altri 2 li porto anche a mio figlio. Alla fine l’abbuffata l’ho fatta comunque, peccato per la prima ora e per chi è andato via amareggiato. Il conteggio dello chef della Club House ha annotato 11 chili di gnocco fritto e 1200 pezzetti (dato che eravamo in 140, sarebbero stati 8 pezzetti e mezzo a testa, ma è come la media dei polli: tutti ne mangiano uno, ma in realtà c’è chi ne mangia due e chi zero). Considerando che molti non ne hanno mangiati, ci sarà stato sicuramente chi ha un po’ esagerato. Il deluso chef della Club House a fine serata ha detto che non gli era mai capitata una cosa del genere e che ha assistito ad una vera invasione di cavallette. Comunque faccio i miei complimenti allo staff della Club House che ha lavorato con grande alacrità e ha davvero portato un sacco di roba da mangiare e buona. L’unica cosa da modificare forse era l’ordine delle portate e mettere un genitore o due a distribuire affettati e gnocco senza lasciare la cosa a buffet, ma chiaramente è facile dirlo a posteriori. Tutti ne terranno conto per la prossima volta. Buon Natale a tutti. Paolo Pedrazzi

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