Un canestro da 3 del Cus versus almeno 4 o 5 dell’arilica, di cui 2 consecutivi in tabella: complice questo ‘quadrilatero’ (siamo in terra di risorgimento) che sormonta il cerchio del canestro, in una più spiacevole che brutta e inutile più che decisiva (terzi eravamo e terzi siamo rimasti) partita. Forse al di là di arbitri protagonisti, allenatori autoespulsi, squadre senza allenatore, genitori pro e contro, con accuse anche ingiuste che andrebbero verificate prima di essere formulate con tanta veemenza (nessuno ha detto … vai a casa ma mandami a casa!!), conta di più questa differenza, l’uso della tabella, valutata anche alla luce dell’aiuto che può dare nel capitalizzare tutti i rimbalzi del nostro lungo oggi in versione drago. Che non è certamente l’unica differenza visibile: passaggi ‘molli’ del cus, il pressing dell’arilica nel nostro campo fin dal primo minuto, magari non saranno stati decisivi (si difende anche in altro modo) ma certo sono differenze indicative.
Comunque due grossi applausi, oltre al tanto calore che i genitori (due addirittura giunti in bici da Verona) da una parte e dall’altra non hanno lesinato: all’arilica che ha certamente meritato la vittoria e alla compagine Cus che in puro stile sessantottino si è autogestita con ordine e disciplina e non è naufragata per l’ultimo intero quarto priva del coach Nicola. Che per le prossime partite – attendiamo adesso di conoscere il calendario – preferiremmo in campo.
Pizza finale per tutto il Cus comprese nonne e mamme, tranne che per i due ciclisti che magari mentre scriviamo sono ancora a zonzo tra viti e ulivi del Garda. L’importante è che le teste dei nostri pargoli deviino dai videogiochi verso la tabella. Meno tablet più tabella! E’ il grido che definire ormai disperato è poco e che ogni genitore-allenatore lancia. Nel vuoto?
Ps: anche Striscia ci cerca
Militello alla porta di Peschiera chiede ai ciclisti: dov’è la partita del Cus?
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