Sorteggio fortunato? Che raggruppa le partite sulla carta più facili – le due neopromosse e il fanalino di coda – e permette al nuovo gruppo un periodo di rodaggio per continuare a lavorare sulla sintonia. Oppure una sirena? Che inganna e rischia di far calare la tensione, seduti al comodo sugli allori di tre vittorie consecutive. Né l’una né l’altra. Perché non siamo in un film – nonostante i tempi drammatici perfetti della protesta, nel silenzio più completo, che porta a un tecnico da manuale, fra i meno protestati di sempre – e perché la verità sta nel mezzo.
E ne è riprova la partita di venerdì contro la solida Alci Asd, veterani di mille battaglie e altrettante cicatrici. La vittoria di larga misura contro una squadra esperta, tignosa, che alterna bene tra zona e uomo, che sopperisce in qualche modo alla panchina corta e che, specialmente, picchia con i termosifoni in mano, è un ottimo segnale di conferma. La partenza è subito aggressiva, il linguaggio del corpo è ottimo, così come la brillantezza atletica, la comunicazione in campo e l’attacco alla zona tre due, preparato tutta la settimana. La difesa, quando i cinque lavorano insieme, è un portento: si contano più palle perse che spettatori – folla delle grandi occasioni sugli spalti, con numeri a più riprese vicini alla dozzina.
Non è tutto oro quel che luccica, però. E grazie al cielo, ché la perfezione è noiosa. Dagli spalti si è intravisto qualche momento di nervosismo generalizzato di troppo, e qualche calo di tensione che ha permesso agli avversarsi di rientrare e, per un momento, rischiare di riaprire una partita già chiusa. C’è quindi, fortunatamente, spazio per lavorare e migliorare l’intesa di un gruppo, che sta salendo settimana dopo settimana di intenso e affollato lavoro. Dalla partita di lunedì, con la Polisportiva Nievo, cominciano gli scontri diretti contro le squadre che puntano alla testa della classifica. Berretto ben calcato in testa e maniche arrotolate, che la salita comincia ora e ci sarà da divertirsi.
cippe
