“Custodire i nostri sogni” – Facciamo spiccar il loro volo

cinciarella

di Alberto Zanetti

Parlo da figlio:
Ho avuto la fortuna di avere dei genitori affettuosi (mi mancano tantissimo) e molto permissivi. L’autonomia non l’ho dovuta conquistare. Era naturale fosse così (altri tempi ed anche il fatto di essere il quarto di 4 figli). Ringrazio loro, ed il fato, per avermi concesso questa libertà.

Parlo da genitore:
per me essere papà è “essere il tutore di un albero che cresce” … il tutore è quel palo dritto, forte, che sostiene, ma anche di legno, segnato dal tempo, sensibile al variare degli eventi.
Ha il compito di sostenere la naturale crescita del giovane albero. Il tutore regge il giovane albero, sin quando il tronco della futura pianta non assume una propria forza ed un proprio sostegno autonomo. Il tutore lega a sé il giovane albero. Se lascia troppo lasco il legaccio … la pianta può crescere storta. Ma se stringe troppo, il legaccio può opprimere, soffocare la normale crescita. Sta solo a me capire quando e quanto serrare i legacci con i miei figli.

Parlo da allenatore:
Il mio compito è trasmettere ai miei giocatori la voglia di essere protagonisti nello sport e protagonisti nella vita attraverso lo sport.
Ogni momento è fondamentale per raggiungere questo risultato, ma ogni singolo episodio (una tiro, un allenamento, una partita, un campionato … ecc) sono solo piccoli frammenti di conoscenza, di crescita che hanno valore solo se conservati tutti nel grande contenitore dell’esperienza. Momenti positivi e negativi. Vittorie e sconfitte. Divertimento e fatica. Miglioramenti ed errori.

Parlo da dirigente sportivo:
Se dopo 30 anni (come allenatore) mi accorgo che molto ancora devo imparare (in questo ultimi anni ho modificato tantissimo la mia proposta tecnica) … figuriamoci come dirigente (che lo sto facendo solo da 6 anni). Conto sul fatto che mi venga concesso qualche jolly (da giocarmi in caso di errore) ma soprattutto spero di trovare sempre persone generose nel darmi tempo per conoscere, provare, pensare, studiare, imparare.

Parlo come Alberto Zanetti ai genitori dei tesserati CUS Verona pallacanestro:
Grazie di aver capito/accettato la valenza educativa che lo sport ha nella crescita dei vostri figli.
Grazie per aver individuato, tra le mille proposte sportive, la pallacanestro.
Grazie per aver scelto, tra le offerte possibili, CUS Verona pallacanestro.
Grazie per come seguitel’attività delle nostre squadre, con presenza, partecipazione ed entusiasmo.
Grazie per come sostenete i vostri figli, le vostre figlie… i nostri bimbi/ragazzi e le nostre bimbe/ragazze.

Solo una preghiera: per essere una vera, grande, società sportiva, un gruppo affiatato di tante persone, una comunità formata da tanti cuori (ma anche tante teste), un punto di riferimento per tutti … ricordiamoci sempre che dobbiamo parlare (e pensare) col pronome personale NOI, che l’interesse del singolo viene dopo quello del gruppo, che una squadra è composta da giocatori ma un giocatore non fa una squadra … ma soprattutto … che impegnati, anzi impregnati in questo turbinio di emozioni, errori, successi, pianti, gioie, soddisfazioni … non ci sono solo i vostri figli, ma anche quelli dei genitori delle squadre avversarie, quelli degli arbitri, ci sono uomini e donne che dedicano la loro passione, tanto quanto facciamo noi, alla pallacanestro.

Insomma, siate Genitori SEMPRE … che è la cosa più bella del mondo.

AZ

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